Giacomo strinse a sé nonna Peppina che non aveva
ancora detto niente, era seduta con l’espressione di un cane bastonato. “Dai,
nonna, è tutto risolto ora.”
“Siete spariti lo stesso giorno, cosa dovevamo
pensare?” Borbottò l’anziana, “tutti ne parlavano!” Giacomo la baciò. “E’ stata
solo una coincidenza, non avevo la più pallida idea che anche Rosangela avesse
lasciato l’isola.” L’uomo si avvicinò alla moglie e le accarezzò i capelli “Sophie era venuta in vacanza con i genitori,
e per me è stato un colpo di fulmine, vero chèrie?”
“Oui,” rispose Sophie, “ci siamo innamorati, Giacomo
era un bravo macellaio e mio padre gli aveva assicurato un lavoro nella nostra
macelleria a Parigi.”
I due ragazzi si guardarono e in coro dissero ad
alta voce. “Mon amour… Je t’aime chèrie…” Dunque, fecero delle smorfie prima di
continuare a giocare.
Giacomo si mise a ridere “Scusate questi ragazzi
sono tremendi! Quando lasciai il paese ero molto giovane e non avevo un buon
rapporto con mio padre, era appena morto Antonio, il mio migliore amico... Ero sconvolto
perché… per colpa del mio cane da caccia… il fucile… fece cadere il fucile!”
“Non è stata colpa tua Bistecca!” disse Maria “il
fucile non doveva essere lasciato carico!”
“Ad ogni modo lo fece cadere il mio cane!” Continuò
Giacomo, “decisi così di non dire niente ai miei di Sophie, lasciai un
biglietto a mamma, dove le scrivevo che andavo all’estero. Mi piange il cuore
ora, mi vergogno di essere partito in questo modo... non siamo più tornati fino
alla notizia della morte di nonna Bonaria.”
Bachiso riapparve dalla cantina e posò alcuni pacchetti
sul tavolo. “Vi ho preparato qualcosa da portare in Francia con voi; bottarga,
un pezzo di prosciutto ed una bottiglia di olio di oliva.”
Giacomo e Sophie si alzarono e salutarono tutti “Grazie
Bachisio, ringraziate e salutate tutti, dobbiamo andare.” Disse Giacomo
prendendo i pacchi dal tavolo.
I ragazzi fecero esagerati sospiri di sollievo, poi
salutarono tutti a turno “Merci… au revoir.”
Bachisio rimise gli scarponi. “Vi accompagno io ma
non metteteci altri vent’anni a tornare, mi raccomando.”
“Grazie di tutto,” disse Sophie indossando un lungo
cappotto di gabardine beige. Rivolgendosi a Joy aggiunse, a bassa voce, “ti
auguro di trovare ciò che cerchi Joy.” Detto questo, uscì insieme alla sua
famiglia, lasciando una dolce e vellutata scia di profumo gallico.
La nonna si accomodò al solito posto al calduccio.
“Mmm bah, addiosu! Bonu viaggiu!”
“Mamma! Basta!” Disse Maria. “Hai fatto già
abbastanza danno... non credi?”
“Eia, lassami perdi!”
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