lunedì 30 gennaio 2017

Mandorle dolci e mandorle amare



“Ho già schiacciato le mandorle amare, tu schiacci quelle dolci, poi mettile là.” Disse l’anziana indicando un contenitore appoggiato sul focolare.
“Non sapevo che esistessero mandorle diverse, in Inghilterra ne abbiamo solo di un genere.”
Maria accese il fornello. “In Sardegna abbiamo sia le mandorle dolci che quelle amare, ma le mandorle amare non si possono comprare. Noi ne abbiamo alcune piante in giardino”
“Perché?”
Nonna Peppina scosse la testa ridendo sotto i baffi. “Non sai proprio niente Loi!”
“La vendita delle mandorle amare è vietata perché al loro interno hanno una certa quantità di cianuro,” spiegò Maria, “per gli amaretti usiamo 50 grammi di mandorle amare e 500 grammi di mandorle dolci, se decidi di preparare gli amaretti per il tuo esame, ti regaliamo noi le mandorle amare...”
“Grazie Maria.”
“Ma... se vuoi prepararli in altre occasioni potresti usare solo le mandorle dolci, e sicuramente troverai un altro  ingrediente, che gli darà l’indispensabile sapore amaro.”
“Il cianuro nelle mandorle amare... ora capisco perché parlano di odore di mandorle nei telefilm polizieschi!”
“Oh Deus!” Farfugliò nonna Peppina, “tua madre non ti ha insegnato niente?”
“Mamma è sempre triste e rimane molto per conto suo,” rivelò Joy, “è solo dopo la morte di nonna Teresina che parliamo un po’ di più. Mi ha raccontato che andavate a chiedere le anime il giorno di tutti i Santi, e quando d’Estate andavate al mare.”
“Sì, ci siamo divertite da ragazze,” rammentò Maria con un sorriso, “eravamo così spensierate... così libere!”
“Troppo libere se chiedete a me! Visto hai cosa fa troppo libertà!” Replicò l’anziana indicando Joy con un cenno di testa.
“Cosa nonna?”
“Nudda nudda niente niente! Hai finito con lo schiaccianoci Loi?”
“Mi sono rimaste due mandorle da schiacciare, ho quasi finito... ecco, ora ho fatto. Cosa facciamo ora?”
Nonna Peppina si avvicinò a dare uno sguardo all’acqua nella pentola sul gas, “l’acqua sta per bollire, porta qui tutte le mandorle, le facciamo cuocere nell’acqua calda per qualche minuto, così sarà più facile spellarle.”
Joy prese il quaderno e la macchina fotografica, ed iniziò a scattare alcune foto. “Quali sono gli altri ingredienti per preparare questi dolci?”
Maria infilò un grembiule di cotone bianco, e prese un’insalatiera di terracotta dalla credenza.
“Le mandorle, ti ricordi quante ne servono?”
“Hai detto 500 grammi di mandorle dolci e 50 grammi di mandorle amare, giusto?”
“Si cara,” rispose Maria posando gli ingredienti sul tavolo, “poi servono 500 grammi di zucchero, quattro o cinque albumi, la buccia di un limone e della farina bianca per spolverare la teglia da forno. Mamma, puoi scolare le mandorle, così Joy ti aiuterà a sbucciarle?”

L’anziana fece come richiesto in silenzio, e mise le mandorle sul tavolo. Iniziò subito a prendere le mandorle bollenti una per una e a spellarle con una facilità maestrale.

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